Bolzano: Bioarchitettura E Sostenibilità Per Una Scuola a Misura Di Bambino.

11-Jan-2012 | News-Press Release

Con la costruzione della scuola materna e dell’asilo nido nel nuovo quartiere d’espansione Casanova, il Comune di Bolzano realizza, insieme ad Ecosfera, una struttura scolastica sensibile in ogni sua parte al processo di crescita dei bambini e unica per requisiti bioclimatici ed eco-sostenibili.

L’allegria dei colori, la luminosità delle vetrate, il calore ospitale del legno, la sorpresa dei giardini pensili, la distribuzione giocosa delle bucature, l’organizzazione accogliente degli spazi interni e l’armonia di una struttura compatta e avvolgente in stretto rapporto con la natura: ogni scelta progettuale adottata per la nuova scuola di Bolzano contribuisce a trasformarla in un luogo della meraviglia costruito intorno al bambino. Una scuola speciale, insomma. E se speciale significa, particolare, caratteristico, unico,  nella scuola materna e nell’asilo nido progettati da Ecosfera per il Comune di Bolzano, non c’è davvero niente di ordinario: peculiare è il contesto che la ospita, caratteristico è il percorso progettuale che l’ha concepita, unico è il grado di sostenibilità ambientale che realizza.

Un contesto particolare

Il progetto per la scuola si colloca, all’interno di una più vasta manovra urbanistica del Comune di Bolzano, il progetto Casanova che, con edifici residenziali e infrastrutture, vuole sperimentare un modello insediativo di eccellenza, capace di produrre forme di insediamento ad alto contenuto di ecosostenibilità, puntando sull’uso di tecnologie a basso consumo energetico e minor impatto ambientale. Comprese e assimilate le elevate aspettative ambientali riposte nel nuovo quartiere, la proposta progettuale si è orientata verso soluzioni che, spostando l’attenzione dal consumo alla dispersione dell’energia, fossero capaci di garantire alla scuola uno standard energetico qualitativamente efficiente.

La realtà ambientale di Bolzano, inoltre, privilegia e tutela i bambini, rispettandoli, insieme agli anziani, come una categoria protetta ed è caratterizzata dalla presenza e compresenza di tre comunità (quella tedesca, quella italiana e quella ladina), tre identità culturali completamente diverse che dovranno poter interagire nello stesso ambiente scolastico senza rinunciare alle proprie specificità.

Determinate le esigenze di contratto e individuate le particolarità del contesto, l’obiettivo del progetto diventa realizzare una scuola a misura di bambino con elevati standard di sostenibilità ambientale.

Per raggiungere l’obiettivo è stato di vitale importanza attivare un modello partecipativo forte e originale, teso a spostare l’attenzione dalla teoria alla pratica, dall’astrazione di norme e vincoli, alla concretezza di soluzioni “cucite addosso” alle esigenze reali degli utenti.

 

Un percorso progettuale caratteristico

Grazie all’entusiasmo del Comune di Bolzano che, con una modalità atipica, ma molto intelligente, ha dedicato grande attenzione già alla fase preliminare del progetto, è stato possibile superare i formalismi burocratici e definire obiettivi comuni in un costruttivo processo di progettazione partecipata.

La collaborazione con l’amministrazione comunale ha esteso i confini della progettazione a luoghi non tecnici coinvolgendo nel percorso progettuale figure non convenzionali: il fattore distintivo del percorso progettuale è rintracciabile nella volontà di partire dall’analisi e dalla sperimentazione concreta di altre scuole della città. Attraverso incontri tematici con insegnanti, operatori e responsabili scolastici e attraverso sopralluoghi mirati negli ambienti scolastici, è stato possibile vivere l’andamento di una giornata tipo nelle scuole di Bolzano e di analizzare sul campo i requisiti funzionali degli spazi. Le occasioni per ascoltare le istanze di chi è realmente a conoscenza dei bisogni tangibili dei bambini si sono così moltiplicate, garantendo il controllo di problematiche altrimenti difficili da considerare e la definizione delle soluzioni più opportune per le esigenze specifiche dell’utenza finale, senza astrazioni teoriche.

Un simile approccio ha fortemente caratterizzato l’esito formale della progettazione, soprattutto nella distribuzione interna all’edificio. Dall’organizzazione degli spazi a misura di bambino si è giunti alla definizione di una volumetria che rivela una precisa dichiarazione di intenti: il bambino è l’origine del pensiero progettuale, il cuore dell’unità funzionale di base, cioè la sezione. Il progetto prende, quindi, le mosse dall’organizzazione della sezione che, sia nel caso della scuola materna, sia in quello del nido, è il luogo dove il bambino svolge le attività didattiche principali, consuma i pasti, riconosce elementi di familiarità e trova i servizi igienici. In tal senso, la sezione, lavora su due fronti, immaginati come dinamicamente permeabili e capaci di amplificare lo spazio interno verso nuovi arricchimenti dell’esperienza didattica, in un rapporto continuo tra dimensione domestica e natura.

L’ascolto degli operatori scolastici e l’esperienza concreta nelle altre scuole della città ha permesso di scoprire che gli insegnanti di Bolzano attribuiscono potenzialità pedagogiche anche al momento dei pasti, abitualmente serviti nelle sezioni. Ad avvalorare questo particolare orientamento pedagogico, i risultati di una ricerca medica locale, secondo la quale la segregazione in un ambiente troppo ampio come la mensa, sarebbe la principale causa di inappetenza infantile. Uno spazio circoscritto, invece, replicando in parte l’ambiente familiare, può invogliare i bambini a mangiare e, perché no, ad imparare mangiando.

Se il primo obiettivo del progetto è dotare il nuovo quartiere di una struttura scolastica capace di soddisfare le esigenze di bambini dai 6 mesi ai 6 anni, il secondo è quello di realizzare un edificio con requisiti bioclimatici ed eco-sostenibili capaci di raggiungere il giusto equilibrio tra sistema naturale ed antropico. In tal senso, ogni componente dell’edificio, anche dal punto di vista costruttivo e non solo distributivo, è direttamente coinvolta nel processo di definizione e successiva realizzazione dell’organismo architettonico.

 

Una sostenibilità ambientale unica.

 

Contenere i consumi, ridurre gli effetti dell’inquinamento ambientale e delle emissioni nocive durante i lavori per realizzare un organismo edilizio sostenibile per l’ambiente: in linea con le esigenze definite dal Comune per il nuovo quartiere, i fattori di sostenibilità ambientale divengono criteri qualificanti dell’intero processo edilizio. Condizione imprescindibile per la realizzazione degli obiettivi prefissati, è definizione di un “sistema involucro”, cioè di un sistema che relazioni l’ambiente interno con quello esterno, che evidenzi i valori formali del nuovo edificio e ne determini le prestazioni acustiche, di isolamento termico e di manutenzione.

Dal punto di vista della sostenibilità energetica, l’involucro edilizio della scuola materna e dell’asilo è, infatti, studiato e progettato per realizzare un organismo edilizio energeticamente efficiente, capace, cioè di comportarsi come un’entità biologica racchiusa da una vera e propria pelle. L’idea è di realizzare un sistema che respira e che, adattandosi alle condizioni climatiche esterne, sia in grado di  favorire lo smorzamento e lo sfasamento dell'onda termica giornaliera nel passaggio dall'esterno all'interno. La funzione dell’involucro della nuova costruzione, diviene, quindi, quella di ridurre la dispersione dei consumi, facilitando un'adeguata riduzione dello scambio termico tra ambiente esterno ed interno, nella stagione invernale e di limitare i fenomeni di surriscaldamento degli ambienti interni, nella stagione estiva.

Dal punto di vista della sostenibilità insediativa, l’analisi dei caratteri morfologici e vincolistici della zona ha suggerito la definizione di due corpi di fabbrica distinti, ricondotti ad un unico volume attraverso un collegamento aereo e un rivestimento in zinco-titanio che copre l’organismo edilizio, senza soluzione di continuità, dalle pareti verticali alla copertura. Il rivestimento metallico si interrompe in soli tre punti: in prossimità della zoccolatura in pietra locale (porfido, con porzioni scabrose e altre lisce);  in corrispondenza delle aperture e del giardino pensile (dove superfici vetrate con infisso in legno si alternano a pareti opache con intonaco colorato); e, infine, in prossimità dell’ingresso alla scuola materna e del ponte che collega le due strutture (dove è sostituito da rivestimento in intonaco colorato).

Con una disposizione, fortemente subordinata alle condizioni insediative di partenza, che pone longitudinalmente, lungo l’asse nord-ovest, l’edificio destinato alla scuola materna e, verso il lato sud est, quello destinato all’asilo nido, il progetto crea un’organizzazione spaziale e volumetrica compatta, ma allo stesso tempo estremamente fluida e avvolgente da costruire secondo un processo realizzativo il più possibile sostenibile.

Dal punto di vista della sostenibilità realizzativa, la volontà di ridurre l’impatto dei fattori inquinanti generati dai lavori ha guidato la progettazione verso la conferma del legno, come materiale più adatto a diminuire le lavorazioni in situ e, contestualmente, i tempi di esecuzione. L’edificio, infatti, è costituito da un’anima interna in legno, che riguarda principalmente le componenti strutturali verticali e orizzontali, ma anche gran parte delle tamponature e delle pavimentazioni interne. Anche gli ambienti dedicati alle attività didattiche, i punti di accoglienza e il connettivo sono immaginati con pavimentazioni e soffitti in legno rivestito.

Nel loro insieme, quindi, le scelte tecnologiche individuate dal progetto tendono, da un lato, a minimizzare le emissioni di gas serra e a creare un livello ottimale di microclima indoor e comfort igrotermico abbattendo i consumi energetici; e, dall’altro, ad eliminare i rischi da radon. La totalità dei requisiti così soddisfatti è divenuta fondamentale per raggiungere la certificazione “CasaClima” A, cioè tra le più alte attestazione di sostenibilità ambientale. Oltre a ciò, il progetto mira, mediante il perfezionamento della certificazione attraverso la categoria Nature, a ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica nel trasporto, nella produzione, nel montaggio e nello smaltimento dei materiali e si propone, quindi, di soddisfare e superare i requisiti di sostenibilità ambientale inizialmente fissati dal Comune: la capacità di ascolto messa in campo, ha permesso all’amministrazione di concepire, immaginare e volere di più, o semplicemente, di chiedere il massimo per realizzare il meglio.

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